Effetto serra incontrollato

Venere potrebbe aver avuto oceani come la Terra, all'inizio della sua storia, tuttavia, a causa dell'aumento di luminosità del giovane Sole, gli oceani evaporarono, e l'effetto serra divenne incontrollabile.

Un effetto serra incontrollato (noto anche come effetto serra galoppante) avviene quando un pianeta e la sua atmosfera assorbono più energia solare di quella che riescono a disperdere nello spazio interplanetario per irraggiamento termico. Il conseguente surriscaldamento della superficie con l'evaporazione degli oceani presenti, porta ad un progressivo e incontrollabile effetto serra.[1] Si pensa che un fenomeno di questo tipo sia avvenuto nella storia iniziale di Venere. Nel caso della Terra, è stato ipotizzato che l'emissione di gas a effetto serra possa essere stata una delle concause dei cambiamenti climatici che hanno portato in passato all'estinzione di massa del Permiano-Triassico,[2] o al massimo termico del Paleocene-Eocene, anche se in questi casi è probabilmente più consono il termine "brutale" cambiamento climatico.[3] Talvolta viene menzionato come rischio futuro per la stessa Terra, a causa del riscaldamento globale iniziato nel XX secolo.[4][5] Tuttavia l'IPCC afferma che un effetto serra analogo a quello capitato su Venere non ha alcuna possibilità di essere indotto dalle attività antropogeniche."[6]

  1. ^ Perché Kepler-452b non è (ancora) il gemello della Terra, su wired.it.
  2. ^ Richard Morante, Permian and early Triassic isotopic records of carbon and strontium in Australia and a scenario of events about the Permian-Triassic boundary, in Historical Biology: An International Journal of Paleobiology, vol. 11, n. 1, 1996, pp. 289–310, DOI:10.1080/10292389609380546.
  3. ^ James Kennett, Kevin G. Cannariato, Ingrid L. Hendy e Richard J. Behl, Methane Hydrates in Quaternary Climate Change: The Clathrate Gun Hypothesis, ISBN 0-87590-296-0.
  4. ^ Fa caldo sui pianeti della zona abitabile, su media.inaf.it, INAF, 31 luglio 2013.
  5. ^ Elio Piroddi, Laura Brunori, Carlo Di Berardino, Scenari per l'Europa delle città, FrancoAngeli, 2002, p. 130, ISBN 88-464-4142-7.
  6. ^ Copia archiviata (PDF), su ipcc.ch. URL consultato l'11 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2018).

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